Chef Corrado Amato
- Federica Modenese
- 21 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 ago 2024
Alta Val Badia
Hotel Christiania
La Villa BZ

Incontro Corrado Amato a La Villa, in Alta Badia, un giorno tiepido di primavera.
Ha gli occhi curiosi di chi osserva da vicino l’anima delle cose e delle persone.
Un leggero sorriso percorre il suo volto serioso, nel tempo di una stretta di mano.
Il suo accento Barese è inconfondibile, lo porta con fierezza attorno alle parole.
Siamo lontani dalla sua Bisceglie, e un po’ gli manca l’aria salmastra di casa, qui dove tutto odora di neve sciolta al sole.

Ma precisamente qual è la tua idea di scrittura? - Cosa vorresti raccontare dei miei piatti?
Mi chiede.
Vorrei scrivere d’arte
D’arte?
Sì, d’arte.

Chef Corrado Amato lo conosci osservando le sue mani al lavoro.
Dispensa gesti d’amore tra i fornelli, raccoglie in ricette storie di vita e di cibo.
La sua cucina è fatta di carezze che incontrano, impastano, e combinano i destini di ingredienti, luoghi e sapori.
Corrado Amato impiatta percorsi di gusto che partono dal mare del Sud e arrivano ai piedi delle crode dolomitiche. Trasportano profumi di antiche tradizioni culinarie e l’audacia di trasformazioni contemporanee.
I suoi piatti parlano di sogni, di anima, di passione, di dedizione, di fatica, d’immaginazione, precisione, cura e perfezione. Sono opere d’arte, appunto.
Di questo vorrei scrivere.

Mi racconta delle sue ricerche quotidiane per selezionare e mettere in pentola ingredienti forniti da piccoli fornitori della zona che mantengono ancora intatti alti livelli di genuinità e sostenibilità.
Le sue ricette sono un’evoluzione continua di studio e sperimentazione rivolte alla qualità dei prodotti e al design del piatto.
Sul piccolo tavolino all’aperto, del bar dolomitico, ho portato il mio disordine: qualche foglio sparpagliato, un pennarello che non scrive, la Moleskine nera, due paia di occhiali, una penna rossa, sparsi alla rinfusa tra un calice di Trento Doc, una ciotola di pop corn, e lo spritz dello Chef.

Un piatto gourmet è come un quadro, un pezzo di design, una scultura.
Difficilmente si avverte, tra le righe che lo descrivono, un sentore di poesia, di passione.
Dove sono finite musicalità, armonia, equilibrio, ricerca del bello?
Eppure un piatto gourmet ne offre in abbondanza.
Corrado mi ascolta: attende che tutte le parole siano impastate bene nel pensiero prima di rispondere.
I suoi occhi gentili mi guardano gesticolare.
Sono quelli di un uomo professionalmente affermato, che ha saputo conservare umiltà e saggezza. Doti che fanno di lui un maestro di cucina e di vita.

Mi concede le foto dei suoi piatti che sono capolavori assoluti di alta cucina e la penna inizia a scorrere sul foglio per dare voce a brevi racconti poetici, dove il cibo diventi, finalmente, arte e poesia.

Il pomeriggio corre lento di sole e di prati ancora innevati.
Vino, spritz e pop corn sono finiti, il tempo scaduto.
Ci stanno due risate sincere, a chiudere una conversazione spontanea, ricca di spunti per mille nuove idee. Porto con me un incontro prestigioso e piacevole con uno Chef di alta cucina, generoso, disponibile e di profonda sensibilità umana.
Chef Corrado Amato
Consigliere nazionale Apci
Toques d'oro Apci 2021
Best 10 chef di Puglia Chefawards 2019
Best 100 chef di Italia Chefawards 2019
Diploma d’onore alla carriera Les Toques blanche 2014
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